Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di articoli dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione Fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di trattamento adottato e i risultati raggiunti. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

L’articolo di oggi è dedicato all’algodistrofia, o complex regional pain syndrome, ce ne parla Antonio Stecco, docente di Manipolazione Fasciale alla University of Southern California e alla New York University School of Medicine – Rusk Institute of Rehabilitation Medicine.

«Conosco Ingrid quando ha già ottenuto una diagnosi di complex regional pain syndrome, chiamata anche algodistrofia, che gli provoca un dolore intenso, costante e fortemente debilitante alla caviglia destra; Ingrid convive con questa condizione da qualche anno ma negli ultimi mesi il dolore è progressivamente aumentato.

Ascolto la sua storia clinica e personale dalla quale emerge il probabile episodio scatenante dell’algodistrofia: la rimozione chirurgica di una placca metallica al livello del calcagno destro, inserita 9 anni prima in seguito a un incidente stradale che aveva comportato una frattura pluriframmentaria proprio del calcagno coinvolgendo anche il V metatarso. A seguito dell’intervento la sindrome algodistrofica aveva fatto la sua prima comparsa nella vita di Ingrid, estendendo il dolore da tutto l’arto inferiore fino al ginocchio. In quell’occasione il dolore era stato trattato con bagni in acqua calda e fredda abbinati a massaggi, generando una temporanea risoluzione del disturbo.
Ingrid inoltre mi racconta di ripetute e severe distorsioni alla caviglia destra antecedenti all’incidente stradale.

Nel parlarmi del suo disturbo al piede, Ingrid descrive un dolore spontaneo molto elevato su entrambi i lati del piede destro che si aggrava quando prova a indossare delle scarpe chiuse o a stare su un piede solo; anche stimoli che, in condizioni di equilibrio, sarebbero innocui le generano un dolore quasi insopportabile e una percezione tattile anomala, sgradevole e fastidiosa.

Le verifiche motorie evidenziano la sofferenza della deambulazione sul versante laterale del piede destro, mentre quelle palpatorie riscontrano le principali densificazioni nei punti re-la-ta 2 e an-me-ge 3.

Ipotizzo che il disturbo sia da trattare attraverso Manipolazione Fasciale seguendo un approccio internistico, tramite il sistema cutaneo termoregolatore, con l’obiettivo realistico di ridurre la sintomatologia dolorosa e riportare la percezione tattile in una situazione di equilibrio.

Decidiamo di procedere con il trattamento; mi concentro inizialmente sui punti re-la-ta 2 e an-me-ge 3, quelli più interessati dalle densificazioni. Dopo la manipolazione Ingrid riferisce un miglioramento della disestesia nella regione crurale e una diminuzione del dolore sul bordo laterale del piede, la sintomatologia dolorosa più intensa è però rimasta invariata.
Procedo il trattamento dedicando la mia attenzione ai centri di fusione per i nervi emergenti dal quadrante di an-la-pe e an-me-pe; il punto di an-la-ta2 risulta altamente sensibile, con irradiazione in tutto il dorso del piede.

A questo punto attestiamo una marcata diminuzione della sintomatologia dolorosa della parte prossimale del piede, che ora è più intorpidito che dolorante. Persiste il bruciore alle dita.

Continuo il trattamento dedicandomi ad an-la-pe, regione ora accessibile in quanto non più dolorosa al tatto.

Al termine del trattamento la paziente è sollevata, la verifica motoria mostra un netto miglioramento della sintomatologia nel suo insieme; Ingrid riesce a deambulare senza sforzo sul bordo laterale del piede e a indossare le scarpe senza fastidio, il dolore generalizzato e spontaneo, inoltre, è scomparso quasi del tutto.

Propongo un follow-up telematico dopo tre giorni per controllare l’andamento del disturbo e Ingrid mi descrive una situazione in progressivo e costante miglioramento, oltre al mantenimento dei risultati ottenuti con il trattamento.

Ingrid mi scrive:

I just wanted to reach out to you and thank you again for spending a lot of extra time treating my super complex RSD/CRPS at the myofascial manipulation course over the weekend.

 

24 hours after the treatment, I had complete normal feeling in my right calf and significant improvement in my right lateral foot/ lateral 3 toes

 

48 hours after the treatment, I had even more decreased pain to light touch, a towel, putting a sock/shoe on in my right lateral foot/toes

 

72 hours after the treatment, I would have to say that my foot pain is almost nonexistent.  It is not completely normal but what I do feel I would not even call pain really.  The pain of sand paper on an open wound feeling is gone! YAY!

Il trattamento di Manipolazione Fasciale ha portato a un ottimo risultato, ha permesso con una sola seduta di risolvere un dolore importante, mettendo in moto un processo in grado di riportare l’equilibrio nel corpo della paziente e migliorare una condizione in atto da molti anni».

 

 

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