Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Paziente viene in seconda visita dopo aver riferito problemi urinari al termine della prima seduta svoltasi per un dolore al polso.
Soggetto maschio di 49 anni. In anamnesi remota il paziente riporta frattura tibia perone con disassamento dei monconi alla gamba sinistra nel 1992.

Soffre di disfunzioni urinarie iniziate dopo una semplice appendicectomia nel 2009 senza complicanze. Nel 2010 è stato sottoposto a colecistectomia. Nel 2006 ha eseguito legatura delle emorroidi, mentre nel 2016 si è sottoposto a incisione al collo prostatico con laser. I sintomi urinari sono marcatamente aumentati nel 2012 in seguito a un leggero sforzo. La visita urologica riscontra una ipertrofia prostatica probabilmente in seguito a prostatite.

Il paziente da allora riferisce nicturia (deve alzarsi una volta di notte, aggravando molto la sua insonnia) con una concomitante parziale erezione che rende più difficile la minzione. Durante il giorno soffre di urgenza minzionale che si manifesta all’incirca ogni ora.
Il paziente considera il quadro sintomatologico talmente invalidante da essere in lista d’attesa per una resezione prostatica.

All’esame motorio non si notano limitazioni motorie nella regione della frattura, anzi la caviglia di destra presenta una limitazione all’eversione superiore della sinistra. La mobilità del rachide lombare è pressoché conservata.

Si passa alla palpazione delle catenarie del tronco anteriori che riportano una netta prevalenza della linea tensiva Latero-laterale (an-la-pv2 dx***, an-la-pv2 sx***, an-la-lu2 dx*). La palpazione delle catenarie posteriori del tronco non danno particolari informazioni.
Si decide di trattare la line latero-laterale e di palpare i punti cerniera e distali. A sorpresa risulta leggermente positivo solo an-la-ta1 dx*.

Durante il trattamento dei punti an-la-pv e an-la-lu il paziente riferisce una sensazione di minzione imperiosa che man mano scompare allo scomparire della densificazione.
Alla fine del trattamento il soggetto si alza, riferisce una sensazione di leggerezza, anche se mista a dolenzia nell’addome.
A distanza di 15 gironi il paziente torna a controllo, per una riaccentuazione del dolore al polso destro.

Riferisce un generale miglioramento dei sintomi anche su altri apparati. Ora, dopo i pasti, non si presentano più scariche diarroiche entro 30 minuti. Ora la defecazione è controllata con una frequenza di 1 o 2 volte al giorno.  Riporta una diminuita difficoltà ad iniziare la minzione durante il giorno di un circa 40-50%. Inoltre è diminuita la sensazione di “gonfiore” a livello del basso ventre e l’urgenza nell’urinare. Ora ogni 2-3 ore va a urinare senza urgenza e non deve più alzarsi la notte per nicturia. In concomitanza non si è più presentata la semi-erezione durante la minzione.

Si procede nuovamente alla palpazione dell’addome e il paziente immediatamente riferisce l’assenza della sensazione di urgenza minzionale che percepiva durante il trattamento nella seduta precedente.

 

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