Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Paziente di 63 anni, personal trainer, si presenta in ambulatorio per esiti infrazione V metatarsale destro avvenuta a fine luglio 2020.

Alla paziente era stato prescritto gambaletto per 40 giorni. Dopo 20 giorni durante le ferie al mare, entrando in acqua da una scogliera, la paziente subisce un trauma distorsivo tibio-astragalico che riesacerba la sintomatologia dolorosa a tutto il piede.
Da quel momento la caviglia si presenta gonfia e anche il gambaletto non le permette una deambulazione senza dolore.
Si presenta in ambulatorio, procrastinando la visita per emergenza Covid, a fine dicembre.

La paziente presenta marcata zoppia di fuga. Alla visita si nota edema diffuso a tutto il piede, discromia della cute, con tutta la triade rubor, calor, tumor. Si nota una chiara allodinia al solo sfioramento della cute. La paziente riferisce un dolore costante anche a risposo di tipo urente.
Il quadro è di una chiara CRPS.
Si procede con il trattamento del sistema cutaneo termoregolatore. Essendo tutto il piede coinvolto, e quindi diversi quadranti si iniziano a palpare i punti cerniera di coxa. Re-la-ca risulta molto dolente. Sorprendentemente già dopo il primo punto, non solo il dolore è diminuito ma anche il rossore e, secondo il paziente, anche il gonfiore.
Si continua con il trattamento dei punti distali di re-la-ta. Il punto molto dolente irradia in tutto il piede.
Al termine del punto l’allodinia è pressoché scomparsa e il paziente è in grado di appoggiare il piede dando il carico.

Al follow up si nota dal punto di vista ecografico un retinacolo inferiore degli estensori di 1,6 millimetri (valore normale 1,2mm). La paziente riferisce dolore nella fase di spinta e nel camminare sulle punte, ma il gonfiore bruciore e la marcata zoppia di fuga non si sono più manifestate.

 

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