Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Fisioterapista: Nuccelli Matteo

Un paziente di 35 anni, triatleta semi-professionista, si presentò in studio lamentando dolore al quarto dito del piede sinistro. Questo disturbo persisteva da tempo, nonostante avesse già eseguito diverse sedute di terapie fisiche, che non avevano apportato alcun beneficio.

Il dolore, di intensità severa (NRS 8/10) durante la corsa su lunghe distanze (circa 20 km) e moderata (NRS 6/10) in bici, risultava invalidante, impedendogli di completare allenamenti o competizioni su lunghe distanze. L’insorgenza del dolore risaliva a 10 anni prima, con un peggioramento significativo negli ultimi 4 mesi. Inoltre, due anni dopo il primo episodio, erano comparsi dolori consecutivi al ginocchio sinistro e alla regione lombare, con una prevalenza sul lato sinistro rispetto al destro.

La verifica motoria, pur non mostrando un dolore rilevante durante le azioni quotidiane, evidenziò una limitazione nei piani sagittale e frontale a livello dei segmenti PE e LU. Alla palpazione dei segmenti PE, GE e LU fu rilevato un maggior numero di densificazioni nel piano frontale.

Primo trattamento: LA PE, LA TA, LA GE, ME PE, ME TA, ME GE (lato sinistro).
Dopo la prima seduta, il dolore al piede sinistro migliorò del 70%, con un’intensità ridotta a NRS 2-3/10 durante la corsa e NRS 2/10 durante l’attività in bici.

Secondo trattamento: LA CX BI, LA PV SIN.
Dopo il secondo trattamento, il dolore al piede sinistro, al ginocchio sinistro e alla zona lombare scomparve sia durante la corsa sia durante gli allenamenti in bici, consentendo al paziente di percorrere lunghe distanze con un valore di NRS 1/10.

Dato il significativo miglioramento, si decise di non proseguire con ulteriori trattamenti nell’immediato, rimandando la successiva seduta a 14 giorni di distanza. Durante questo periodo, il paziente effettuò 8 allenamenti di corsa e bici ed è stato monitorato per verificare l’eventuale ricomparsa del dolore e valutare eventuali interventi futuri.

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