Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Una donna di 41 anni è venuta in ambulatorio per un dolore all’arto superiore sinistro. Lavora principalmente in piedi e va regolarmente in palestra.
Riferiva brachialgia sinistra da 2 anni, iniziata dopo un trauma, con dolore medio di 4/10 NRS ma con picchi fino a 9/10 NRS.  In particolare, il dolore si presentava al mattino o durante il sollevamento di carichi.
Quando il dolore peggiorava, poteva irradiarsi anche fino al collo. Il braccio risultava anche lievemente edematoso.

Dall’anamnesi remota sono emersi un taglio cesareo programmato e decorso senza complicanze e una frattura del malleolo laterale risalente a 30 anni prima (non ricordava da che lato).

Poiché i sintomi erano sempre presenti e cronicizzati, sono state poste domande specifiche riguardanti gli apparati che possono compensare nell’arto superiore, come ad esempio l’apparato respiratorio. Nei primi tre anni di vita è stata ricoverata più volte per polmonite ricorrente e bronchite, per cui è stata ipotizzata una compensazione viscero-somatica che si è sviluppata negli anni.

Alla verifica motoria, è risultata una limitazione dolorosa nei movimenti di flessione, adduzione e rotazione interna della spalla sinistra e limitazione dolorosa del collo, soprattutto in regione laterale destra.

Poiché il gonfiore era lieve e di più recente insorgenza, l’ipotesi è stata che l’intera sequenza viscerale non fosse ancora completamente coinvolta, per cui poteva essere sufficiente una verifica palpatoria dell’apparato respiratorio.

Nella palpazione delle catenarie del tronco, i punti più densificati sono risultati an-me-cl destro e an-me-th2 sinistro (il peggiore). Nelle catenarie di controllo il punto più densificato era solamente ir-cp2 sinistro.
Si è deciso di trattare la catenaria antero-posteriore, allargando la palpazione anche ai pivot (an-me-sc e an-me-hu).

I punti an-me-sc2 sono risultati densificati bilateralmente, mentre an-me-hu è risultato alterato solo a sinistra. Il tensore distale an-me-ca, invece, non era molto densificato. Il trattamento è stato eseguito a livello dei seguenti punti: an-me-sc2 sin, an-me-hu sin, an-me-sc 1. Dopo la manipolazione di questi punti la ​​paziente ha riferito una diminuzione di oltre la metà del dolore a riposo e una migliore mobilità della spalla e del collo. Per migliorare il risultato è stato chiesto alla paziente di sdraiarsi prona e è stata estesa la palpazione longitudinalmente lungo la linea di re-me, trovando come punto più rigido re-me-hu. Dopo la manipolazione, il movimento della spalla era completamente privo di dolore e non era più presente nemmeno dolore a riposo. La paziente, in seguito, ha riferito di sentire la testa pesante, per cui è stata estesa la palpazione al capo e al collo, trovando il punto re-me-cl sinistro molto rigido. Dopo averlo trattato, la paziente ha immediatamente riferito una sensazione di leggerezza alla testa, senza più altri sintomi.

 

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