Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Il Paziente F.G. si presenta in ambulatorio per marcato linfedema agli arti inferiori, molto severo durante l’estate a tal punto da creare vesciche ai piedi e rendere doloroso incalzare qualsiasi scarpa fatta eccezione per ciabatte larghe. La funzionalità renale e cardiaca non è coinvolta nell’origine del problema.
Il quadro è cronico stabile da 40 anni alla gamba sinistra e da 22 anni alla gamba destra senza causa specifica. Nessun miglioramento è stato mai visto se non transitorio per un paio di ore dopo i trattamenti di linfodrenaggio manuali o meccanici. Il quadro si accentua con la stazione assisa.
All’esame obiettivo si riscontra una cute tesa, dolorante alla palpazione non pinzabile, leggermente atrofica. Una minima allodinia è presente al tatto.
Si decide di iniziare dall’arto sinistro con un trattamento del sistema linfatico immunitario concentrandoci nella parte linfatica, in quanto il paziente non riferisce alterazioni immunitarie.

In prima seduta viene trattata la gamba sinistra con manovre di scorrimento sui quadranti di q-an-la-ta2,3 e q-an-me-ta2,3 , dopo aver trattato i punti cerniera di an-me-cx. Tuttavia le regioni peri linfonodali non manifestano grande rigidità. Le regioni diventano più scorrevoli dopo 15-20 manovre di scorrimento con una marcata diminuzione della dolenzia alla manipolazione. Il paziente riferisce una sensazione di leggerezza all’arto.

In seconda seduta il paziente torna riferendo che per la prima volta riesce a pinzare la cute anche alla sera e che il dolore da calzature è diminuito notevolmente nell’arto trattato. Quindi si decide di trattare l’arto destro, sempre nei quadranti di 1-an-la-ta2,3 an-me-ta2,3.

Alla terza seduta la paziente riferisce una persistenza dei risultati, visibilmente apprezzabili, che non aveva mai notato prima, con una netta diminuzione del gonfiore nella gamba destra rispetto alla sinistra, che pure era diminuita grazie alla prima seduta come si vede nell’immagine.
Vista la maggior cronicità dell’arto sinistro, si  decide di ripetere il trattamento nell’arto sinistro anche nei quadranti di q-re-la-ta2,3 re-me-ta2,3.

 

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