Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.
Fisioterapista: Trevisan Gianfranco
Una donna di 52 anni, impiegata e appassionata di nuoto e trekking, si è presentata in studio riferendo un dolore alle ginocchia, prevalentemente localizzato al lato sinistro. Questo disturbo, iniziato tre anni fa, si è intensificato nell’ultimo anno, raggiungendo una severità compresa tra 0 e 8 sulla scala NRS. Il dolore era più acuto durante attività come salire o scendere le scale, camminare in salita o discesa, o riprendere il movimento dopo un periodo di inattività. Camminando in pianura, invece, la paziente lamentava solo un lieve fastidio.
Dall’anamnesi sono emersi due episodi di distorsione alle ginocchia coincidenti con l’insorgenza dei dolori e una precedente distorsione alla caviglia sinistra, avvenuta cinque anni prima. La paziente ha anche riportato un dolore persistente all’anca destra e alla zona lombare sinistra.
Durante la verifica motoria, il dolore alle ginocchia si è manifestato quando la paziente cercava di accovacciarsi, mentre i dolori lombare e all’anca destra si sono accentuati con la flessione anteriore del busto. Nella verifica palpatoria, l’arto inferiore sinistro è stato esaminato, concentrandosi sui segmenti del piede e del talo per identificare eventuali alterazioni nei piani e nelle diagonali. Il piano orizzontale è risultato il più compromesso, ipotesi confermata dall’analisi longitudinale.
Primo trattamento:
Il trattamento iniziale ha coinvolto i punti di ER PE, ER TA, ed ER GE sul lato sinistro, bilanciati da IR TA e IR GE. Alla fine della seduta, la paziente ha riportato una riduzione del dolore al ginocchio del 60% e un miglioramento dell’80% per i dolori lombare e all’anca.
Secondo trattamento:
Dieci giorni dopo, durante la seconda seduta, la paziente ha confermato che i miglioramenti ottenuti si erano mantenuti. Il lavoro è proseguito sul piano orizzontale trattando i seguenti punti: ER LU, ER PV, ER CX, IR PV e IR LU a sin; ER CX, ER PV e IR PV a dx.
Al termine della seduta, il dolore al ginocchio si era ulteriormente ridotto a 2/10 NRS, mentre i dolori all’anca e alla zona lombare erano completamente scomparsi.
Terzo trattamento:
Durante la terza seduta, il dolore al ginocchio era limitato a un lieve fastidio laterale (NRS 2/10), percepito solo durante l’accovacciamento e le scale in salita. La verifica palpatoria ha individuato alcune densificazioni sul piano frontale, tra cui i punti di latero pes, latero talo, latero genu, medio genu, medio talo e medio pes. Dopo il trattamento di questi punti, la paziente non ha più avvertito dolore durante l’accovacciamento (NRS 0/10).
Follow-up a due settimane:
A distanza di due settimane, la paziente ha segnalato un aumento del dolore al ginocchio e alla caviglia sinistra (NRS 6/10) durante la salita e la discesa delle scale, accompagnato da una sensazione di accorciamento dell’arto inferiore sinistro. Alla verifica motoria ha lamentato però solo un lieve fastidio (NRS 2/10) durante l’accovacciamento. La palpazione ha evidenziato densificazioni lungo la diagonale di ante latero, per cui sono stati trattati i punti di ante latero genu, talo e coxa. Dopo il trattamento, il dolore si è ridotto ulteriormente, anche se persisteva una leggera sensazione di accorciamento.
Un’ulteriore valutazione ha identificato densificazioni lungo la diagonale di retro medio, che sono stati trattati nei segmenti di genu, talo e pes. Al termine della seduta, la paziente ha riferito una sensazione di leggerezza e normalità dell’arto inferiore, con completa assenza di dolore anche durante l’accovacciamento.
Risultati a lungo termine:
Un controllo telefonico effettuato dopo 15 giorni e successivamente a un mese ha confermato che la paziente non presentava più dolori o fastidi. Ha riferito di essere completamente libera dai sintomi e di aver ripreso le sue attività senza limitazioni.