Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

FISIOTERAPISTA: Carafa Martina

La paziente K, donna, insegnate e professionista di tennis, lamenta sintomatologia a livello di anca e pelvi da 2 settimane: “sensazione di rigidità” e dolore solo durante le partite di tennis (in media 3-5 ore di gioco al giorno e in aggiunta allenamento a corpo libero).
Nell’anamnesi prossima si ha una operazione al rene di destra per tumore benigno 3 mesi fa. Nel gennaio di 2 anni fa ha iniziato a soffrire di parestesie al capo a destra e vertigini, che sono durate circa 1 anno. Gli è stata prescritta terapia farmacologica antidepressiva dal neurologo, ma la paziente ha rifiutato la terapia.
Da sportiva ricorda i seguenti traumi: lesione muscolare ischiocrurali arto inferiore destro e recidiva 10 anni fa; distorsioni di caviglia bilaterali entrambe circa 20 anni fa.
Lamenta “da sempre” coliti e difficoltà a digerire carboidrati senza una patologia conclamata. Non lo riconduce a nessun evento traumatico psichico e fisico.

Ipotizzo un trattamento viscero-somatico con origine nella tensostruttura di lombi.
Inizio con la palpazione delle catenarie, trovandole tutte dolenti a livello LU/PV, in particolare latero-laterale e obliqua. Da una seconda palpazione più profonda AN-LA mostra una maggior tensione. Le catenarie di controllo confermano l’ipotesi precedente con AN-LA Cl bilaterale. Valuto anche i punti cerniera e i punti distali e trovo una maggior tensione agli arti inferiori dx>sn nella sequenza di LA.
Scelgo i punti e tratto AN-LA PV dx, LA GE dx, AN-LA CL bi.
Alla fine della prima seduta, la paziente si sente già meglio, più libera nei movimenti e leggera.

Seconda seduta

Durante gli allenamenti è migliorata ma ha avuto il giorno prima un fastidio a livello del sacro, e sente le cicatrici laparoscopiche meno rigide.
Ricontrollo i punti della seduta precedente. Rivaluto e trovo comunque tensione a livello PV dx. Scelgo la catenaria obliqua e tratto IN PVdx+++, ER GEbi++ IN TAbi+++.
Quando si alza, si sente libera nei movimenti, ma stanca e pesante, scelgo di aggiungere anche IR SC bi e la sensazione sparisce.

Share This