Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Fisioterapista: Amore Domenico

Un uomo di 24 anni, personal trainer di professione e praticante di vari sport (calcio per sei anni, nuoto per tre anni, kick boxing per quattro anni, attualmente impegnato nel calisthenics), si è presentato per un dolore al polso destro localizzato in sede posteriore. Il dolore ha avuto esordio un anno e mezzo fa durante la pratica di kick boxing. A riposo non era presente sintomatologia dolorosa, mentre durante esercizi specifici, quali push-up, verticale e dip, il paziente ha riferito un’intensità dolorosa pari a 8/10 sulla scala NRS. L’uso di un tutore per il polso ha contribuito a ridurre l’intensità del dolore durante l’attività sportiva.

L’anamnesi non ha evidenziato traumi, fratture o interventi chirurgici precedenti all’insorgenza del dolore, ad eccezione di una distorsione alla caviglia sinistra avvenuta due anni fa, circa sei mesi prima dell’insorgenza del problema al polso. Nel giugno 2024, il paziente è stato coinvolto in un grave incidente motociclistico, che ha comportato fratture multiple. Tuttavia, tale evento non ha inciso sull’intensità o sulla natura del dolore al polso, che è rimasto invariato.

Al termine della raccolta anamnestica, è stata eseguita una verifica motoria dei segmenti di carpo e omero. Durante la flessione palmare del polso, associata a una leggera sovrappressione, è stato evocato il dolore tipico riferito dal paziente (NRS 5/10). La valutazione dell’omero, sia in movimento attivo che contro-resistenza, non ha fornito elementi significativi. Tra le verifiche motorie globali, il test sul piano orizzontale, eseguito con il dorso delle mani compresso contro il lettino, ha riprodotto il dolore. Anche l’esecuzione del gesto specifico del push-up è stata utilizzata come verifica motoria.

Si è ipotizzato che la condizione clinica fosse legata a un sovraccarico funzionale (overuse) derivante dall’intensa attività sportiva. In seguito, è stata eseguita una verifica palpatoria comparativa sui segmenti di carpo e cubito a livello dei CC di Ante, Medio e Latero. La palpazione del CC latero carpo ha evocato un’irradiazione dolorosa al polso, suggerendo di trattare il piano frontale, sebbene siano state rilevate densificazioni anche nei CC dei piani sagittale e orizzontale.

Durante il primo trattamento, sono stati trattati i CC del piano frontale: La-Ca, La-Cu, La-Di, Me-Ca, Me-Cu.  Al temine del trattamento sono state ripetute le verifiche motorie più significative, che hanno evidenziato una riduzione moderata del dolore (circa il 50%). Nei trattamenti successivi, il miglioramento è stato mantenuto, con il paziente che ha segnalato una persistenza del dolore durante l’allenamento, ma un miglioramento nella gestione della spalla destra durante esercizi come dip e pull-up. Il trattamento del piano frontale è stato esteso in seconda seduta ai seguenti CC: La-Di dx, La-Hu dx, La-Th bi, La-Cl bi, Me-Sc dx.

La terza seduta è stata eseguita a distanza di 1 mese, poiché il dolore era ancora presente, sebbene in miglioramento. In terza seduta il trattamento è stato esteso ai Centri di Fusione (CF): An-Me Cu, An-Me Ca 2, An-Me Hu, An-Me Sc 1.

A distanza di alcune settimane dall’ultimo trattamento, il paziente ha riportato un netto miglioramento, riuscendo a svolgere gli allenamenti senza necessità di utilizzare il tutore per il polso. È rimasto un lieve fastidio esclusivamente durante l’esecuzione della verticale.

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