Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.
Fisioterapista: Ghirelli Matteo
Una giovane donna di 22 anni, video maker di professione, si presentò in studio lamentando un dolore bilaterale nella regione toracica posteriore, presente da due settimane. Il dolore si manifestava durante l’inclinazione laterale del tronco nelle attività quotidiane e dopo l’attività sportiva.
La paziente aveva ripreso un’attività sportiva interrotta due anni prima, iniziando a praticare nuovamente l’arte della sbandierata per una contrada di rievocazione storica circa due mesi prima. Descriveva la sensazione non come un vero e proprio dolore, ma come una tensione e una sensazione di rigidità nei movimenti. Inoltre, riferiva dolore in decubito laterale, esclusivamente sul lato destro, caratterizzato da fitte dolorose e dalla sensazione di indossare un busto rigido non appena si sdraiava a letto.
Durante l’anamnesi, la paziente riportò una frattura composta a legno verde del carpo destro all’età di 6 anni, senza riferire interventi chirurgici o disfunzioni viscerali.
Alla verifica palpatoria, furono rilevate densificazioni sul piano orizzontale, in particolare nella parte anteriore del corpo. Il trattamento iniziale fu eseguito a livello dei CC anteriori, conferendo alla paziente una sensazione di maggiore libertà nei movimenti. Tuttavia, la paziente continuava a lamentare fastidio durante l’inclinazione laterale, quindi si decise di trattare anche i CC posteriori del tronco per bilanciare il trattamento.
Dopo il trattamento dei punti posteriori, la paziente riferì un miglioramento della sintomatologia associata all’inclinazione laterale, ma continuava a percepire un lieve dolore nella regione lombare lungo la colonna vertebrale. Durante una verifica palpatoria più approfondita della regione lombare, palpando anche la fascia superficiale, fu riscontrato un alterato scorrimento del quadrante di re la pv, motivo per cui si intervenne con mobilizzazione e compressione.
Al termine di questa manovra, la paziente riferì assenza di dolore anche nella regione lombare e percepì una maggiore sensazione di leggerezza e libertà nei movimenti, anche durante la vestizione.
A dieci giorni di distanza, la paziente annullò il successivo appuntamento, riferendo di aver ripreso gli allenamenti senza più dolore.