Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

FISIOTERAPISTA: Carlotta Forner

DATI: D.G. 52 aa, impiegata, ballerina di Lindy hop e frequenta un corso di pilates con cadenza settimanale. Da 6 mesi presenta dolore alla spalla destra situato nella parte anteriore e interessamento da un mese anche della zona cervicale (CP mal di testa frequenti e CL senso di rigidità) e torace posteriormente. La sintomatologia è presente tutto il giorno e peggiora durante l’attività sportiva e a lavoro se costretta a mantenere posizioni statiche. Sulla scala VAS riferisce un 8 su 10 nei momenti più acuti; mentre attualmente è 5 su 10. Il dolore è maggiormente localizzato nella zona del tendine bicipitale. Dall’anamnesi remota non riferisce dolori o problemi antecedenti localizzati in questa zona. Ha eseguito trattamenti di massoterapia, TECAR, ed applicazioni di antidolorifici topici senza alcun effetto. Circa 3 anni fa riferisce evento traumatico, avvenuto durante un esibizione di ballo, con lesione di secondo grado al gemello mediale AI sn trattato con massoterapia e stretching, risoltosi non in tempi fisiologici. A livello digestivo riferisce di soffrire di celiachia, scoperta circa 10 anni fa, e che prima della diagnosi soffriva spesso di gonfiore zona sovra-ombelicale e cattiva digestione (ipotesi sequenza viscerale?).

VERIFICA MOTORIA: Difficoltosi e dolenti i movimenti dell’ AS dx con paziente in stazione eretta soprattutto vicino ai 90°, sia in ante omero che in latero omero e intra omero, migliora modificando la posizione della scapola. Provo a proporre flessione e abduzione con paziente in posizione supina e sintomatologia dolorosa e ROM diminuiscono.  VeMo positive anche per i movimenti di collo soprattutto ante/retro e rotazione in stazione eretta.

VERIFICA PALPATORIA: con paziente supino valuto il segmento TH e trovo molto significativi il punto di ir TH(dx***, sn*) e il punto di an-me TH(dx***, sn**). Valuto nello stesso tempo anche LU e PV trovando an-me LU1 dx(**) e sn(**). Tutti i restanti punti non son molto responsivi perciò passo a valutare la catenaria di controllo trovando an-me CL dx(***), ir CP3 dx(***) e an-me CP3 sn(**), mentre gli altri punti risultano poco responsivi. Visionando i punti trovati scelgo la catenaria AP e vado a confermare l’ipotesi su cerniere e tensori trovando an SC dx(**), an-me SC1 dx(**), an HU dx(***) e an CA dx(**) e an-me CA dx(***), zone riferite essere fonte di dolore durante la giornata. Vado a palpare anche la zona retro SC-HU bilateralmente con positività di re-me SC dx(**) e re SC sn(**). Vista  la problematica riguardante il TA sn, decido di controllare anche il punto di ante e retro TA trovando significativi il punto di an-me TA sn(**), re e re-me TA sn(***)

TRATTAMENTO: tratto il punto di an-me CL dx risultante essere molto rugoso e alterno trattando anche an-me TH dx(da 2 a 3) e an SC dx cercando di togliere tensione a monte fino a ridurre la rugosità ed il sintomo. Dopo questo primo trattamento chiedo la VeMo e abbiamo una riduzione delle problematiche di rigidità a livello cervicale e una riferita modificazione della sensazione dolorosa al movimento di spalla. Continuo il trattamento di an HU dx, re-me SC dx e an-me CA dx e richiedo i movimenti in stazione eretta con riduzione del dolore a 1/10 e AS ‘più leggero’. Visto il miglioramento della sintomatologia e della qualità del movimento propongo degli esercizi di allungamento e consiglio delle posture e degli accorgimenti da attuare durante le attività più problematiche.

CONCLUSIONE: Rivedo il pz dopo una settimana che riferisce miglioramento della sintomatologia con la quasi scomparsa del dolore se non in alcuni momenti di stanchezza e disattenzione. Vado a controllare i punti trattati se ben modificati e controllo se nella linea tensiva precedentemente trattata rimangono punti dolenti e rugorsi. Visto il mancato trattamento in prima seduta di TA procedo a trattare quei punti (tenendo conto dell’attività sportiva praticata) e prendo accordi per una terza seduta da eseguire dopo 2 settimane previa remissione completa dei sintomi.

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