Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Il Case report di oggi è dedicato al trattamento di dolori alla cervicale, ce ne parla Maria T., fasciaterapeuta:

«Enrica, di 65 anni, viene da me per dolore CP3-CL RE bilaterale presente in maniera lieve (VNS 3) da 35 anni con frequenza non regolare, peggiorato nell’intensità (VNS 6) negli ultimi 5 anni. La paziente riferisce in questi ultimi 5 anni anche un continuo bisogno di schiarirsi la voce ed episodi di sensazione di soffocamento soprattutto di notte.

Negli ultimi 3 mesi la frequenza degli episodi di dolore cervicale è aumentata ( 1 a settimana) e quando soffre di dolore cervicale la paziente avverte anche mal di testa diffuso con senso di nausea.

Dall’anamnesi è risultata una broncopolmonite 5 anni prima. All’epoca poi è stata diagnosticata bronchiettasia e reflusso gastro-esofageo. La paziente ha avuto un incidente con trauma cervicale 8 anni fa e ha sofferto di tendinite di De Quervainbilaterale 4 anni fa. Riferisce inoltre difficoltà a digerire alcuni alimenti con sensazione di gonfiore addominale ed episodi di dolore LU-PV RE bilaterale verosimilmente da sovraccarico. L’unico intervento è l’isterectomia 25 anni fa. Non riferisce nessun trauma negli ultimi 3 mesi (data dell’ulteriore peggioramento dei sintomi) ma una situazione di stress emotivo negli ultimi 6 mesi.

Alla verifica motoria del segmento CL con movimenti attivi risulta molto limitata la RE a causa di dolore CP3 bilaterale e senso di nausea. Anche la ER sinistra è limitata e dolorosa con tensione avvertita in CP3-SC destra e sinistra e la ER destra con tensione RE/AN CL sinistra.

La mia ipotesi è viscero-somatica in quanto, pur soffrendo già da tempo di dolori muscolo scheletrici, i sintomi si sono intensificati dopo la broncopolmonite e ne sono comparsi di nuovi collegabili a disfunzioni viscerali ( bisogno di schiarirsi la voce, nausea, episodi di dispnea notturna). Ipotizzo un coinvolgimento della sequenza viscerale ARE-ADI.

Alla verifica palpatoria risulta più compromesso il tensore AP con :
AN ME TH 2 DX e SX ***
AN ME LU 2 SX **

La verifica palpatoria delle catenarie di controllo conferma una corrispondenza di tensore AP con :
AN ME CP 2 DX E SX ***
AM ME CL SX ***

Per quanto riguarda i punti cerniera trovo: AN ME HU SX *** E per i tensori distali: AN ME CA 1 e 2 SX *** A livello LU e PV non riscontro punti particolarmente attivi ad eccezione di AN ME LU SX (**) , AN LA LU 2 e AN LA PV 2 DX e SX (**)e , a livello di tensore distale , AN ME TA SX (***). A questo punto concentro la mia attenzione su ARE. Come punti associati trovo AN ME TH 3 DX e SX *** e AN ME CU SX ***.

In prima seduta tratto AN ME CA SX , AN ME CP2 DX e SX , AN ME CL SX . Tratto inoltre anche AN ME TH 2 e 3 DX e SX visto che , oltre ad averli trovati rugosi *** , davano alla paziente la sensazione di pungenza maggiore.

A fine seduta i movimenti del collo risultano solo lievemente migliorati in ampiezza e con modesta riduzione della tensione. Il movimento di RE CL non provoca più nausea.

Dopo 7 giorni la paziente riferisce di non sentire più il bisogno di schiarirsi la gola e di aver avuto un episodio di dolori cervicali e mal di testa ma con sintomi più lievi. Riferisce però un aumento della tensione cervicale posteriore. La verifica motoria della seconda seduta non evidenzia sostanziali differenze da quella a fine della prima seduta.

Inizio il trattamento verificando i punti trattati in prima seduta e tratto AN ME TH 3 che risulta ancora rugoso insieme a AN ME HU SX e AN ME CU SX ( che non avevo trattato in prima seduta e che risultano ancora rugosi ). Passo poi alla verifica dei punti posteriori. Trovo i seguenti punti:

RE ME CL DX ***
RE TH SX ***
RE ME TH 3 SX ***
RE ME CA 1 e 2 SX ***

Tratto allora i suddetti punti e il risultato è una netta diminuzione della tensione a fine range di movimento in ER CL DX e SX e limitata alla zona RE CL non più CP3 e SC e AN CL . La paziente riscontra una sensazione di “leggerezza” alla testa .

Il Trattamento di Manipolazione Fasciale ha permesso di risolvere i dolori alla cervicale della paziente che persisteva da ormai 5 anni in due sole sedute».

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