Il Metodo di Manipolazione fasciale è un ciclo di articoli dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

L’articolo di oggi è dedicato alla cura della lombosciatalgia acuta e delle emorroidi, ce ne parla Gianluca D., docente gruppo di 3o livello Manipolazione Fasciale:

«Marco è un operaio metalmeccanico che nel tempo libero gioca a golf. Si presenta da me riferendo dolori agli arti inferiori, in particolare alla gamba sinistra. Gli risulta difficoltoso camminare alla mattina, mentre passa le notti con un forte senso di crampi. Dalla sua storia clinica risulta un trauma al piede destro e hu sn da trauma risolto in 2 mesi. Inoltre soffre di emorroidi da 4a ora in fase acuta con perdita di sangue, bruciori alla minzione negli ultimi 4m con senso di riduzione del flusso, crampi frequenti agli atri inferiori da 3 m.

La mia ipotesi è che vi sia un interessamento della seq.va aun (per bruciori e riduzione del flusso) aci (per crampi ed emorroidi) che hanno tentato di compensare nell’arto inferiore sinistro (come tensore distale) di cui uno, il destro, già compromesso da un trauma precedente.

Alla verifica motoria il paziente riferisce dolore per tutti i movimenti di lu,pv e dell’arto inferiore sinistro. Per la verifica palpatoria decido di iniziare dalla palpazione dal ACI, quindi palpazione posteriore lu pv dove si evidenziano molto addensati i punti di remelu2 sn re-lu dx re-me-pv 1,2 bi, re-me-cx sn. In questo caso non si ricercano i tensori distali ma si palpano i punti cc che possono influenzare le logge le guaine che contengono vasi e quindi per l’arto inferiore an-cx, me-cx, ir-cx, ir-ge e come cerniera anteriore si palpa an-la-pv 2 (per l’iliaca) ed i punti di an-ta, re-ta e la-ta, an-pe.

Effettivamente alla verifica palpatoria risultano molto alterati i punti di re-me-lu 2 bi, re-me-pv 1 sn 2 dx , re-me-cx bi, me-cx e er-ge sn re-ta e an-pe sn; .
Dato che l’ipotesi è conclamata dalla verifica palpatoria procediamo con il trattamento dei punti peggiori: re-me-lu 2 bi, re-me-pv 1 sn 2 dx , re-me-cx bi, me-cx e er-ge sn re-ta e an-pe sn, an-ta-dx; oltre a quelli già segnalati tratto anche il punto di an-me-pv3 sn. Subito dopo il trattamento il paziente sente la gamba sinistra più libera e leggera e riesce a camminare meglio.

Dopo sette giorno rivedo il paziente, che riferisce un netto miglioramento del senso di crampo al polpaccio, riduzione dell’edema delle emorroidi, ma sente ancora il tratto lombare rigido (Vas :1°seduta 9 , 2°seduta 5). Le verifiche motorie ora son più chiare ed evidenziano un aumento del dolore durante flesso-estensione di pv. Decido di rivalutare il paziente per completare la seq.va trattando l’aun. La verifica palpatoria conferma la presenza della cat.obliqua con i punti di er-lu bi ir-pv sn, er-pv dx er-cx sn come tensori distali invece re-la-ta 2 bi.

Dopo quindici giorni rivedo Marco, che riferisce completa riduzione del dolore in lu e pv, scomparsa dei crampi ed un flusso durante la minzione molto più regolare. Rivaluto le catenarie senza trovare particolari addensamenti, quindi eseguo un verifica palpatoria dell’arto inferiore dx (per il trauma pregresso) dove trovo più alterati i punti sul piano frontale tratto la-cx, la-ta, me-ta, me-pe, an-la-pe1,3 dx.

Ad un mese dall’ultimo trattamento Marco è completamente asintomatico e riesce a svolgere tutte le sue attività. Inoltre permane migliorato il flusso durante la minzione e le emorroidi si sono notevolmente ridotte.

Il secondo controllo ad un mese di distanza conferma tutti i risultati, inoltre le emorroidi sono completamente rientrate.

Il trattamento di Manipolazione Fasciale ha permesso di curare i dolori di Marco, risolvendo allo stesso tempo la lombosciatalgia e le emorroidi che tormentavano il paziente, permettendogli così di riprendere liberamente l’attività professionale e quella sportiva senza problemi».

 

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