Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Il Case report di oggi è dedicato al trattamento di dolori cervicali, ce ne parla Simone T., fasciaterapeuta:

«Giovanni ha 29 anni, è un ricercatore universitario e svolge una costante attività sportiva che nell’ultimo anno consiste nella pratica del crossfit. Il paziente riferisce però che da circa un mese non gli è possibile eseguire la maggior parte degli esercizi per un dolore retro-cervicale che si irradia lungo il braccio destro per terminare nel pollice. Il dolore è massimo durante gli esercizi in sospensione alla sbarra ma si presenta anche dopo una prolungata permanenza alla postazione di lavoro seduto alla scrivania e di notte a letto in posizione prona. Alla domanda sulla presenza di altri sintomi descrive anche un dolore nella zona retro-laterale del ginocchio sinistro durante gli esercizi con squat.

Quando indago sulla presenza di vecchi traumi, Giovanni elenca diversi traumi ad entrambi gli arti inferiori tra cui una frattura al piede sinistro in un incidente stradale due anni prima. Vengo infine a scoprire che a seguito dello stesso incidente gli è stato asportato il rene destro tramite un accesso anteriore nella parete addominale.

Alla verifica motoria il braccio destro risulta molto debole ma ancor più evidente è la debolezza dei muscoli addominali negli esercizi di mantenimento isometrico.

Alla verifica palpatoria della parete addominale risultano evidenti delle alterazioni della sequenza di antepulsione che scelgo per il trattamento. Dopo lo scioglimento dei punti di ante-lumbi destro e ante-torace sinistro ed un netto miglioramento nelle prove di mantenimento isometrico, continuo prossimalmente sciogliendo i punti di ante-collo sinistro e retro-humero destro e concludo liberando il punto di retro-latero-talo destro.

A distanza di una settimana la sintomatologia risulta ancora presente ma circa dimezzata per quanto riguarda l’intensità. Nella seconda seduta riprendo il trattamento dalla zona addominale, evidentemente la più coinvolta e sensibile, ma questa volta prendendo in considerazione il piano orizzontale. I punti trattati sono stati quindi intra-lumbi destro e intra-torace destro per poi risalire sempre sullo stesso emisoma ma nella sequenza antagonista per bilanciare la prima parte del lavoro con i punti di extra-scapola destro ed extra-collo destro.

La settimana successiva il paziente presenta ancora una sintomatologia lieve al collo e alla mano ma tale da permettergli lo svolgimento degli allenamenti. Nella terza seduta, trovando nettamente diminuita la tensione sui piani sagittale e orizzontale, prendo in considerazione il piano frontale trattando e sciogliendo i punti di medio- scapola destro, latero-scapola sinistro e latero-cubito destro che ripristinano una corretta attivazione muscolare dell’arto superiore, in particolare nel movimento laterale del braccio, prima ancora deficitario. La seduta prosegue poi concentrandosi sulla diagonale di retro latero dell’arto inferiore sinistro per il dolore al ginocchio ancora presente.

A distanza di più di sei mesi i dolori al collo non si sono più ripresentati, così come le irradiazioni alla mano, permettendo il regolare svolgimento dell’attività fisica del paziente.

Il trattamento di Manipolazione Fasciale ha reso possibile risolvere una sintomatologia acuta andando ad agire in sedi non prossime alla manifestazione del dolore: infatti nell’arto superiore, dove era presente la manifestazione più acuta del sintomo, non sono quasi stati considerati punti per il trattamento.

Tramite l’intervista iniziale e la compilazione della cartella si è facilmente potuto osservare come le tensioni scatenanti la sintomatologia avessero origine a livello del tronco, come poi la palpazione ha subito confermato».

Share This