Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Il Case report di oggi è dedicato alla cura di dolori al polso, ce ne parla Marco S., fasciaterapeuta:

«Elisa è un’operatrice Socio Sanitaria di 48 anni che pratica Zumba due volte a settimana. Si presenta in studio per un dolore al polso sinistro, esacerbato durante i movimenti di deviazione ulnare, flesso-estensione di polso e supinazione. In questa sede la paziente era stata operata nel 2010 per asportare una cisti di 1.3 cm presente a livello del retinacolo degli estensori (localizzata vicino all’osso semilunare). Prima dell’operazione la paziente lamentava forti dolori, anche a riposo, che la avevano portata quasi ad escludere l’utilizzo della mano sinistra nell’esecuzione di diversi compiti (sollevare una borsa della spesa, portare vassoi, e altri tipi di peso).

Il dolore attuale è presente da 7 anni ad oggi, con picchi dolorosi di diversa intensità, che però si è riacutizzato da circa 4 mesi. La signora riferisce che il recente stato doloroso si è presentato nel momento in cui stava trasferendo assieme ad una collega un ospite dal letto alla carrozzina, all’arto che sosteneva i pantaloni del paziente. La paziente lamenta inoltre da circa 2 mesi delle cefalee fronto-temporali, che si alleviano dopo aver assunto dell’ibuprofene o nimesulide.

Alla Verifica motoria sono stati analizzati i seguenti segmenti: Ca, Cu, Cl e Hu. La componente omerale non è risultata deficitaria e nemmeno dolorosa, mentre gli altri segmenti hanno presentato diverse limitazioni, soprattutto sul piano orizzontale. Il piano orizzontale risulta molto limitato, soprattutto nei test motori di intra ed extra Ca.

Alla Verifica palpatoria ho eseguito la palpazione dei seguenti segmenti: Ca, Cu, Cl, Di, Hu. Sono stati rilevati numerosi CC densificati e dolorosi (la paziente presenta una iperalgesia alla pressione), ma praticamente nessuno che scatenasse irradiazione (a parte intra Ca sx, che irradiava nelle dita). I punti maggiormente densificati si trovano nel piano orizzontale, così ho deciso di trattare quest’ultimo, nello specifico la sequenza di intra Ca, Cu, Cl, bilanciandola con extra Ca ed extra Di.

Dopo il primo trattamento la paziente riesce ad eseguire i movimenti di flesso-estensione di polso e di supinazione senza dolore, permane però il dolore durante il movimento di deviazione ulnare, che risulta deficitario come prima del trattamento. La paziente riferisce inoltre di sentire il movimento più fluido e “meno impastato”, soprattutto in supinazione. Il collo risulta dolente, ma con un valore VRS modificato da 7 prima del trattamento a 3 dopo il trattamento.

Elisa si ripresenta 9 giorni dopo conservando un buon ROM in flesso-estensione di polso senza dolore, un ROM accettabile ma inferiore a quello rilevato nella verifica motoria del trattamento precedente in supinazione, con un dolore VRS di 2. Il collo presenta un ROM in rotazione sinistra pari al movimento controlaterale senza dolore, permane un leggero fastidio (VRS 1) durante il movimento di flessione.

Le cefalee in questi 9 giorni sono scomparse. Dopo la verifica motoria e palpatoria dei segmenti analizzati precedentemente si è optato per ritrattare i CC sul piano orizzontale, visti i buoni risultati ottenuti con la scorsa seduta. Nello specifico abbiamo trattato Intra Ca e Cu, bilanciando con Extra Cu, che ho trovato maggiormente densificato rispetto al trattamento precedente.

Dopo 2 settimane la paziente è soddisfatta dei risultati ottenuti, permane una limitazione del ROM, seppur di entità inferiore rispetto al precedente trattamento, nel movimento di deviazione ulnare, che però scatena solamente un fastidio (VRS 2). La paziente riferisce che ora riesce a portare i vassoi senza difficoltà, che riesce a sollevare dei pesi che non siano esagerati (max 4-5 kg).

Il trattamento di Manipolazione Fasciale ha permesso quindi a Elisa di riprendere l’attività professionale, risolvendo i dolori che ne impedivano il normale svolgimento, in due sole sedute».

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