Il Metodo di Manipolazione fasciale è un ciclo di articoli dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

L’articolo di oggi è dedicato alla cura delle contratture al collo, ce ne parla Paolo L., fasciaterapeuta:

«Carla è una studentessa di 22 anni e durante la stagione estiva lavora come barman. Non pratica attività fisica e ha portato l’apparecchio per motivi estetici per 7 mesi dal 2010. Presenta limitazione di movimento del collo in tutte le direzioni e lamenta dolore specialmente in flessione e in lateroflessione a sinistra; questo dolore aumenta durante periodi di alto stress. Non vi sono altri dolori correlati, a parte un formicolio al gomito destro, specialmente dopo molte ore di lavoro.

Ascolto la sua storia clinica e mi riferisce di aver subito nel 2012 un colpo di frusta a seguito di tamponamento e nel 2017 un trauma cranico da caduta a seguito di perdita di coscienza. A seguito dell’ultimo episodio il dolore è rimasto ricorrente (con picchi di 8/10 VAS). Da dieci giorni assume antidolorifici per ovviare ai dolori.

Le verifiche motorie mostrano limitazioni su tutti i piani (maggiormente in AN con dolore dopo pochi gradi). Tenendo caldo il collo il dolore diminuisce e la mobilità aumenta. Presenta costante dolore tra le scapole in flessione e in estensione, in quest’ultimo caso il dolore è minore. Essendo un soggetto giovane e a seguito della raccolta anamnestica si decide di procedere anche con le verifiche palpatorie. I punti più densificati sono sul piano sagittale, mentre le maggiori densificazioni risultano sul piano orizzontale (specialmente in IR dx, IR sx ed ER dx).

Dopo queste valutazioni preliminari ipotizzo che la contrattura di Carla possa essere trattata tramite Manipolazione Fasciale con l’obiettivo realistico di ripristinare la mobilità del collo e ridurre il dolore.

Iniziamo il trattamento dal piano orizzontale, indicato dalla paziente come il più doloroso. Nello specifico vengono trattati i punti IR CP 3 dx, IR CL dx , ER CL sx, ER SC dx, IR CP2 dx, ER CP 3 sx. Viene eseguita la verifica motoria dopo ogni singolo punto e il maggior beneficio si è ottenuto con ER CL sx, specialmente sul piano sagittale, dove la paziente avvertiva solo un fastidio ed era aumentato anche il ROM. Si riscontra un aumento di mobilità in tutte le direzioni di movimento, anche se permane la sensazione di fastidio a fine range, senza una particolare variazione dei sintomi nell’immediato.

La paziente viene valutata in una seconda seduta dopo 6 giorni e riferisce un miglioramento del movimento a livello del collo e il formicolio al gomito è scomparso sia a riposo che dopo aver lavorato. Vengono riprovati i test motori e la mobilità guadagnata nella prima seduta è stata mantenuta, il dolore in flessione di capo permane negli ultimi gradi ma si è spostato a livello del torace.

Riprendiamo il trattamento e la paziente arriva ai massimi gradi di movimento senza dolore. I punti trattati che hanno dato maggior beneficio risultano essere AN LA CL dx e AN LA CP3 dx.

Il trattamento di Manipolazione Fasciale ha portato ad un ottimo risultato, permettendo con due sedute di risolvere una forte contrattura al collo e di restituire piena mobilità alla paziente».

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