Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Paziente si presenta in ambulatorio dopo un anno dall’ultima visita (febbraio 2020) in cui presentava un dolore aspecifico al ginocchio sinistro, al tallone destro nel camminare e all’anca destra nello scendere dall’auto. Il paziente riporta risoluzione dei sintomi trattando un piano orizzontale ed un paio di CFs. Da allora non riferisce più sintomi agli arti inferiori fino a dicembre.
Negli ultimi mesi il quadro di colite ulcerosa, di cui soffre dal 2012, si acutizza. Le terapie con immunosoppressori e biologici sono state sospese ed ora si è sottoposta ad un ciclo di idrocolon terapia abbinata a ossigeno-ozono rettale.
Viene in ambulatorio perché lamenta da dicembre di un dolore diffuso dall’anca al tallone nella regione posteriore delle gambe che si accentua da seduto, ma in particolare durante la defecazione. In seguito all’aggravamento della colite ulcerosa degli ultimi mesi, la paziente riferisce 4-5 scariche al giorno con un dolore che si propaga nella regione posteriore delle gambe “tipo corda”.

All’esame motorio, durante la flessione anteriore, la paziente riferisce l’esacerbazione del sintomo che era presente in modo più sfumato quando era seduta durante l’intervista.
Si ipotizza un dolore riferito di origine viscerale. Si esclude l’interessamento dell’apparato respiratorio e si procede con la palpazione dell’apparato digerente.
Si procede alla palpazione delle catenarie del tronco e si nota sorprendentemente come l’addome non sia teso e presenti solo una piccola densificazione in an-la-pv 1 dx.
La catenaria di controllo evidenzia una minima tensione in an-la-cl. Si decide di procedere con la line AP.

Alla palpazione dei punti pivot e distali non si notano maggiori densificazioni. Quindi si procede alla palpazione dei punti pivot e distali posteriori. Qui si notano molto densificati i punti di re-la-ta 1 bilateralmente, re-la-cx destra e re-la-ge 1 sx.

Si procede con il trattamento. Già alla risoluzione delle densificazioni dei punti di re-la-ta1 bilaterali la paziente riporta una marcata diminuzione della sintomatologia alla flessione anteriore che si negativizza completamente al termine dei successivi due punti. La paziente riferisce una sensazione di leggerezza ad entrambi gli arti inferiori. La minima densificazione in an-la-pv 1 dx si era negativizzata.

A distanza di una settimana la paziente riferisce un mantenimento dei risultati.

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