Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di report dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

Il case report di oggi è dedicato alla cura delle cefalee, ce ne parla Maddalena F., fasciaterapeuta:

«Alessandro è un ragazzo di 26 anni che ha sempre goduto di buona salute ma che da circa due anni presenta delle cefalee ricorrenti e di forte intensità accompagnate da vertigini e conseguente temporanea impossibilità di movimento. Svolge la professione di magazziniere, quindi durante il lavoro ci sono sollecitazioni importanti sulla colonna in toto e sulle spalle. Come sport pratica attività in palestra e motocross.

Non assume farmaci se non saltuariamente per la cefalea, non presenta disfunzioni interne di nessun genere, non ha mai subito interventi chirurgici.
Riferisce un trauma a livello sacrococcigeo, a seguito di una caduta dalla moto 3 anni fa circa, con dolore durato per alcune settimane. Il movimento più doloroso e con maggiori limitazioni è la flessione del busto in avanti, con un dolore maggiormente localizzato sul lato sinistro a livello lombare e altrettanto doloroso è il sollevamento del braccio destro, con dolore alla spalla destra.

Posturalmente Alessandro mostra il piede destro più avanzato rispetto al sinistro e una spalla destra abbassata rispetto alla sinistra. Il capo risulta lievemente arretrato e inclinato all’indietro, per via del collo leggermente contratto. Il bacino risulta inclinato a destra e in avanti a destra.

La verifica motoria evidenzia dolore sul piano sagittale alla flessione in avanti del busto localizzato soprattutto RELU sul lato sinistro e sul piano orizzontale; persiste dolore lombare nella stessa zona, ma con irradiamento su LATH e LASC e su REPV a destra. Sempre durante la verifica, si manifesta dolore sul piano sagittale alla flessione in avanti del collo bilateralmente con importante limitazione motoria, sintomi non presenti sugli altri due piani a livello del collo.

La verifica palpatoria non ha evidenziato aree di particolare densità o dolore a livello del capo ma ha mostrato aree di densificazione fasciale evidenti su RECL dx+sn, su RESC a destra, LATH dx ed ERTH dx e IRTH dx. A livello lombare non sono state percepite aree significative di densificazione, mentre a livello pelvico se ne sono trovate sia sul piano sagittale su ANPV e REPV a sx che sul piano frontale su MEPV dx e sx e, anche se in misura minore, su LAPV sx.

Pertanto si è deciso di iniziare il trattamento da MEPV dx e sx. La successiva verifica motoria ha dato una diminuzione del dolore alla flessione del busto in avanti e una maggiore estensione del movimento. In seguito si è proceduto a trattare LAPVsx. che ha portato a un riallineamento dei piedi e del bacino e si è evidenziato un ulteriore aumento dell’ampiezza del movimento del torace alla verifica motoria.

In seguito si è passati su LATH dx. Si è riscontrato un riallineamento delle due spalle e una maggiore mobilità del collo su tutti e tre i piani, con una marcata riduzione del dolore cervicale. La verifica motoria della spalla rimane sostanzialmente invariata.

In occasione del secondo trattamento, si riscontra il persistere dei riallineamenti del bacino e del piede, nonché delle due spalle. Alla verifica motoria il collo si muove di più e fa molto meno male, così come torace e pelvi. Persiste invece la limitazione al movimento e la dolorabilità alla spalla destra sul piano orizzontale e frontale.

Si è proceduto a trattare ERTH dx. La verifica motoria mostra un collo ancora più libero, un torace più mobile con scomparsa del dolore riflesso sul lato sinistro della pelvi per i movimenti su tutti e 3 i piani. Si è passati a trattare ERSC e IRSC dx. Si è ottenuto un aumento dell’estensione del movimento della spalla destra e il paziente è stato in grado di completare i movimenti della spalla sui 3 piani. Durante il periodo intercorso tra i due trattamenti il paziente riferisce di non aver sofferto dei suoi attacchi ricorrenti di cefalea.

A distanza di tempo Alessandro riferisce di aver avuto alcuni episodi di cefalea ma di molto minore intensità e molto più rari. Non vengono identificate aree di dolorabilità alla verifica motoria e a quella palpatoria, se non una leggera dolorabilità in sede sacro coccigea e in LAPV sx e un’ area di lieve densità nella medesima zona. Viene trattato LAPV sx e MEPV dx e sx . Residua dolore in tali zone subito dopo il trattamento con il tipico arrossamento cutaneo, ma il movimento, in seguito, non ha più il fastidio residuo riferito prima del trattamento.

Il trattamento di Manipolazione Fasciale ha permesso in tre sedute di curare le cefalee di Alessandro, permettendogli così di riprendere liberamente l’attività professionale e quella sportiva».

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