Il Metodo di Manipolazione Fasciale è un ciclo di articoli dedicati all’approfondimento delle disfunzioni che più comunemente abbiamo incontrato nella pratica clinica, di come si presentano e di come possono essere curate con la Manipolazione fasciale. Professionisti del settore ci raccontano alcuni dei loro casi, descrivendo accuratamente la sintomatologia dei pazienti, il piano di lavoro adottato e i risultati raggiunti grazie al trattamento. Per motivi di privacy i nomi dei pazienti sono stati modificati.

L’articolo di oggi è dedicato alla brachialgia, ce ne parla Nicoletta Urbani, fisioterapista di Vicenza.

«Quando Silvia arriva per la prima volta nel mio studio soffre ormai da diversi mesi per un forte dolore cervicale che dalla spalla destra si irradia lungo tutto il braccio; ha provato vari approcci, tens e tape neuromuscolare non hanno risolto il problema e ha già sperimentato, con scarsi risultati, un altro trattamento fisioterapico. Il dolore ha raggiunto la mano destra con formicolii e scosse e ormai Silvia riesce a muovere il braccio solo con enorme fatica; tutti questi fattori impediscono lo svolgimento delle normali attività quotidiane domestiche e lavorative, divenendo per Silvia un concreto impedimento.

Ascolto la sua storia clinica e personale e ipotizzo che il dolore sia causato da un tensionamento miofasciale localizzato.

Le verifiche motorie e palpatorie confermano le mie ipotesi, evidenziando una sofferenza e una grave limitazione nella flessione della scapola; identifico il piano sagittale come il maggiormente coinvolto e alla palpazione trovo dolenti e densi i punti re-hu, re-ca e an-cu.

Dopo queste valutazioni preliminari ipotizzo che il disturbo possa essere alleviato tramite Manipolazione Fasciale con l’obiettivo realistico di ridurre la sintomatologia dolorosa e cercare di aumentare la flessibilità articolare ad oggi molto ridotta.

Silvia mi ascolta e insieme decidiamo di procedere con il trattamento; mi concentro inizialmente sui punti re-ca e an-cu, il trattamento è molto doloroso e decido quindi, in accordo con Silvia, di non trattare re-hu, l’altro punto coinvolto. Alla riverifica motoria il dolore sui punti trattati è diminuito, mentre la mobilità articolare è rimasta invariata.

Fissiamo un appuntamento a distanza di una settimana e, quando Silvia torna in studio, notiamo che i risultati ottenuti durante la prima seduta sono stati mantenuti; dopo una verifica palpatoria che conferma l’assenza di densificazioni nei punti trattati la settimana precedente, decido di procedere con il trattamento lavorando sul punto mancante, re-hu. Dopo 2/3 minuti anche questo punto diventa più fluido e il trattamento è sempre meno doloroso. Proseguo concentrandomi su re-th, altro punto coinvolto nella brachialgia di Silvia.
Al test motorio di fine trattamento il dolore è ulteriormente diminuito, mentre la mobilità articolare non è aumentata. Ci diamo appuntamento alla settimana successiva per verificare i risultati.

Al controllo Silvia mi riferisce che fastidio e dolore sono svaniti e ora le è possibile rimanere in piedi o distesa senza alcun problema; la mobilità articolare della spalla invece non è migliorata.

Il trattamento di Manipolazione Fasciale ha portato a un buon risultato, permettendo con sole due sedute di risolvere un dolore acuto presente da tempo».

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